A seguito delle nuove leggi entrate in vigore in Canada, la cannabis è stata legalizzata. Anche negli USA, sempre più stati hanno acconsentito alla liberalizzazione (chi per soli scopi terapeutici, chi anche per scopi ricreativi).
La notizia sembrava dovesse portare a rialzi a più cifre per tutte quelle aziende che lavorano con la cannabis legale e, invece, si è rivelata una delle più classiche “buy on rumor, sell on news”. Come in tantissimi altri casi della speculazione finanziaria, infatti, chi aveva acquistato le azioni prima dell’entrata in vigore delle leggi, ha pensato bene di vendere a chi, sull’onda dell’euforia mediatica, è poi rimasto col cerino in mano.
E così, dai massimi toccati a settembre del 2018, i principali titoli azionari delle cosiddette “cannastocks” si sono fumate (perdonate la battuta) 30 miliardi di dollari di capitalizzazione, con alcuni titoli che hanno perso oltre il 90% del proprio valore dai massimi.

Il peso dell’effetto gregge
A dare un impulso decisivo al crollo delle azioni del settore marijuana legale è stato sicuramente il cosiddetto “effetto gregge”. Bisogna dire che, a differenza di altre asset-class, questo settore è stato quasi completamente ignorato dagli investitori istituzionali, ma portato su principalmente dai retail. Questo ha fatto sì che, ai primi ribassi, non avendo la possibilità di mantenere a lungo un titolo in sofferenza, i retail hanno liquidato in perdita.
Inoltre, a quanto pare, superato l’entusiasmo inziale della novità, la produzione è stata ben maggior della richiesta e, negli scaffali dei negozi, è possibile vedere molta merce rimasta invenduta.
Cosa prevede il futuro
Sgonfiata quella che possiamo ormai definire la bolla della marijuana, molte di società sono ora su prezzi interessanti che potrebbero delineare dei rimbalzi da qui alle prossime settimane, soprattutto in un mercato dove è tutto piuttosto caro, dalle azioni alle obbligazioni.
Va inoltre detto che queste società sono nate da poco e sono, naturalmente, in perdita, ma le prospettive di crescita ci sono e, spesso, tanto basta per accendere l’appetito degli investitori.
Non va però, dimenticato che, in questi casi, la prudenza è sempre d’obbligo: trattandosi di un attività non dico borderline perché è stata legalizzata, ma che rimane comunque oggetto di discussione negli altri Stati dove non lo è; il timore è che possano subentrare difficoltà o che possano saltar fuori, all’improvviso, degli studi medici che dimostrano perplessità nell’assunzione di marijuana in certi soggetti. Se ciò dovesse, poi, portare a una revisione delle leggi, gli effetti per queste aziende sarebbero devastanti.
In Italia, per esempio, dopo l’entusiasmo iniziale sulla marijuana legale, molti negozi sono stati posti sotto sequestro o chiusi perché la Cassazione ha confermato il divieto di vendita di derivati della cannabis, anche se sotto il quantitativo di 0,6% di Thc, quantitativo limite per legge.
Su quali azioni del settore marijuana si può puntare nel 2020?
Di tutte le cannabis stocks, noi guardiamo con attenzione l’evolversi dell’azienda Aurora Cannabis. Questa società, che ha ancora un grafico orrendo dal punto di vista dell’analisi tecnica, ha le potenzialità per un rimbalzo nel medio lungo termine. Aurora Cannabis è considerato uno dei maggiori produttori di marijuana medica, con la commercializzazione dei suoi prodotti in 24 paesi.
Attenzione anche ai titoli Altria e Cronos: l’azienda di tabacco statunitense che produce Marlboro ha infatti acquisito il 45% di Cronos, azienda impegnata nella produzione e commercializzazione di cannabidiolo (CBD), l’elemento considerato benefico e non drogante della composizione chimica della marijuana. Soprattutto il grafico di Altria sembra premiare questa acquisizione.
Concludiamo con Canopy Growth: il principale coltivatore di cannabis al mondo è reduce dalla peggior trimestrale della sua storia. Il prezzo delle azioni è dapprima crollato, poi ha mostrato una certa voglia di recuperare. Al momento è presto per dirlo ma, se le perdite in bilancio dovessero anche so migliorare di un pochino, la sensazione è che si possa verificare un corposo rimbalzo da qui ai prossimi mesi.
Per tutti questi titoli la raccomandazione è, come sempre, di investire una quantità infinitesimale del capitale destinato agli investimenti finanziari.