Dati i recenti avvenimenti che stanno inasprendo le tensioni geopolitiche sopratutto tra Stati Uniti e Iran, mi è sembrato giusto scrivere un articolo riassuntivo che si prefigge di stabilire quali sono le situazioni da monitorare in materia di investimenti.
Le notizie che rimbalzano in questi giorni sui principali siti d’informazione sono tutt’altro che belle: sembra che ci si stia avviando ad un nuovo conflitto bellico, sopratutto dopo l’uccisione del generale iraniano Soleimani da parte di un’organizzazione americana voluta dal Presidente Trump in persona?
La reazione a caldo dei mercati è stata piuttosto negativa: sono scattate, infatti, delle corpose prese di beneficio sui principali titoli azionari, in modo particolare le banche.
Tutti i possibili scenari
Chi pensa che il mercato possa crollare solo perché ci si prepara ad una nuova guerra si sbaglia, in quanto questo è solo uno dei possibili scenari.
Soprattutto da quando la Borsa è principalmente governata dal trading automatico di sofisticate macchine, non si può più dare niente per scontato, in quanto questi software agiscono privi di qualsiasi emozione: è vero che la prima reazione del mercato è stata molto negativa, ma siamo in un periodo di vacanze. Questo significa che i volumi di trading giornalieri sono molto più sottili rispetto alla media e, quindi, basta poco per portare le Borse mondiali in alto o in basso.
Altrettanto vero è che i mercati americani sono in continuo rialzo da 11 anni, perciò ogni occasione potrebbe essere buona per una brusca correzione che andrebbe a spazzare via tutti i ritardatari, tutti coloro i quali si sono decisi ad investire in azioni con i prezzi più alti di sempre, quelli che in gergo vengono chiamati il “parco buoi”.
Ecco che, per questi motivi, esistono due scenari completamente opposti: uno positivo e l’altro negativo. Vediamo di capire il perché:
- Lo scenario negativo è quello che, con un conflitto in Medio Oriente, ci siano dei contraccolpi sulla produzione del petrolio: non è un caso, infatti, che la prima reazione è stata un’impennata dei prezzi, riportatisi ben al di sopra dei 60$. Se la produzione di petrolio dovesse ridursi drasticamente per un bel po’, le conseguenze per l’economia globale sarebbero molto gravi e andrebbero a mettere la parola fine su un Rally delle Borse che è basato su pochi dati oggettivi e tante aspettative di ripresa da quella che è stata la crisi del 2007-2008.
- Non manca, invece, uno scenario positivo: secondo quello che sostengono gli analisti di alcune banche d’affari, l’uccisione del generale Soleimani sarebbe da vedere positivamente in quanto potrebbe portare, nel prossimo futuro, alla rimozione delle sanzioni che gli Stati Uniti mantengono sull’Iran da lungo tempo e producendo un effetto positivo sui mercati.
Cosa deve fare l’investitore
Se siete esposti sul mercato con orizzonti temporali lunghi, è meglio essere prudenti: sarebbe ideale prendere beneficio sulla metà o anche sul 75% delle azioni in portafoglio, mantenendo solo la parte restante con stop loss posizionato a break-even.
Con la liquidità ricavata dalle vendite, l’investitore deve preoccuparsi di una maggiore rotazione dei propri investimenti, scegliendo i beni rifugio: l’oro, già fortissimo nel 2019, il petrolio; obbligazioni a lunga scadenza.
Chi, invece, volesse continuare a investire nel mercato azionario dovrà disinvestire da settori bancari e tecnologici e puntare a quelli più difensivi, come il settore farmaceutico o i principali titoli che sono catalogati come anti-ciclici o del settore utilities. Qualche esempio sul mercato italiano:
- Campari
- Recordati
- Moncler
- Diasorin
- Terna
- Snam
- Enel
- A2A
- Italgas
Per quanto riguarda il mercato americano, invece, ecco quali sono alcuni titoli da seguire:
- Coca Cola
- Mc Donald’s
- Pfizer
- General Electric
Come sempre, ma a maggior ragione in questo caso, l’investitore è obbligato a mantenere la calma e il sangue freddo e non reagire d’impulso per non compromettere la sua situazione finanziaria. Alcune sedute piuttosto volatili potrebbero condizionare l’umore dell’investitore che potrebbe prendere decisioni sbagliate: in scenari come questo, pertanto, è preferibile astenersi completamente dall’operatività e dedicarsi ad altro.