Come Si Può Gestire la Volatilità delle Criptovalute?

Se, di tanto in tanto, dai un’occhiata alle quotazioni dei mercati finanziari ti sarai sicuramente accorto di come le oscillazioni di prezzo più significative riguardano il Bitcoin e le criptovalute.

Mentre difficilmente si vedono i prezzi delle altre asset-class muoversi oltre 1-2 punti percentuali (a meno di fatti esogeni importanti), le criptovalute si muovono con percentuali a doppia cifra quasi ogni giorno, rendendo complicata la vita a chi decide di investire in questi neonati asset digitali.

In questo articolo mi occuperò di descrivere per quali ragioni la volatilità delle criptovalute è così elevata e quali sono le soluzioni che un investitore può adottare per trarne un vantaggio.

Nella foto, il grafico settimanale del Bitcoin. Pur mantenendo una performance positiva relativamente all’anno 2019, solo nel mese di Novembre si è registrata un’inversione pari a circa il 30%.

I tre motivi principali dell’alta volatilità delle criptovalute

Cerchiamo di analizzare con i dati in nostro possesso perché le oscillazioni sulla variazione di prezzo delle criptovalute sono così sensibili. A mio parere, ci sono 3 aspetti principali da considerare:

  1. Il mercato delle criptovalute è ancora troppo poco liquido. Nonostante l’attenzione mediatica che gli viene riservata che potrebbe darne una percezione distorta, gli scambi giornalieri di criptovalute sono sensibilmente inferiori a quelli che vengono registrati sulle monete fiat tradizionali o su commodities come oro e petrolio.
    E’ evidente, quindi, che manipolare il prezzo del Bitcoin è relativamente più semplice. Questo introduce il secondo punto.
  2. La speculazione sulle criptovalute è tale che, per fame di profitti, molti investitori scelgono di scommettere su alcune criptovalute piuttosto che su altre. Grazie alla poca liquidità nominata in precedenza, la speculazione è particolarmente efficace e aggiunge volatilità a un mercato che già di per sé è molto movimentato.
  3. Il ruolo dei media alimenta esponenzialmente la speculazione e la volatilità sulle criptovalute perché ogni notizia, positiva o negativa, viene usata per destare l’euforia o il panico sulle quotazioni di queste asset-class digitali. Poco importa, se le notizie siano vere o false.

A questo proposito, è bene sottolineare come chi investe in criptovalute lo fa nella consapevolezza di mettere il proprio denaro in un progetto, la blockchain, che vuole essere alternativo a molti sistemi di sicurezza delle transazioni, causando un danno economico notevole soprattutto alle banche centrali, che già non hanno vita facile.

Non è un mistero che il governo Cinese sia del tutto ostile all’ascesa delle criptovalute. L’ultima notizia in ordine di tempo, che ha generato forti vendite sulle criptovalute, ha riguardato un presunto raid della polizia cinese negli uffici di Binance (uno degli exchange di criptovalute più importanti al mondo) a Shangai, che ha portato alla chiusura degli stessi. Il CEO di Binance ha seccamente smentito questa notizia, bollandola come una fake news.

Il CEO di Binance, Changpeng Zhao, ha deciso di querelare The Block, reo di aver diffuso una notizia falsa circa l’episodio di Shanghai poc’anzi citato.

Bisogna, infine, tener conto che le criptovalute, almeno quelle che si ottengono con il mining crittografico, possono essere trattate come fossero commodities: esisterà, cioè, un fair value, un prezzo di equilibrio oltre il quale non si può andare al ribasso, perché sarebbe poi anti-economico per chi mina andare a sostenere gli elevati costi di produzione se non vi è un ritorno dell’investimento.

Quali misure adottare per fare trading di criptovalute?

Qui entra in gioco la componente personale dell’investitore. Chi è abituato a fare trading di breve periodo, si trova molto bene con le criptovalute perché, come spesso si afferma, la volatilità è il pane quotidiano del trader, un elemento indispensabile per raggiungere i profitti.

Se, al contrario, non si riescono a dominare le emozioni di una volatilità così forte, allora restano due soluzioni alternative.

La prima è la più drastica e consiste nel lasciar perdere questi strumenti finanziari. L’avidità non deve rappresentare una fonte di decisioni sbagliate, deve valere sempre la regola: “Meglio un trade non fatto che un trade fatto male”.

Se, invece, si vuole continuare a mantenere l’esposizione finanziaria sulle criptovalute allora il mio consiglio non può che essere questo: “Metteteci pochi soldi”. Solo un importo piccolo che non causa stress può essere gestito bene, a prescindere dalle oscillazioni del mercato.