Il Futuro dei Pagamenti su Facebook tra Libra e Facebook Pay

Facebook ha deciso di entrare a gamba tesa nel mondo dei pagamenti digitali e siamo vicini ad un punto di svolta che oserei dire epocale.

Il team di Zuckerberg è infatti al lavoro e presto annuncerà delle novità che siamo certi andranno a rivoluzionare quella che è la nostra vita di tutti i giorni, come del resto hanno fatto i social dal momento in cui sono stati lanciati e hanno preso piede sul web.

Questo articolo discuterà di Libra e Facebook Pay, due progetti separati che sembra stiano collaborando e funzionando insieme in tutte le app di Facebook.

Il progetto Libra: cosa sappiamo ad oggi

Libra sarà una criptovaluta, ma in particolare una stablecoin che verrà utilizzata in tutti i pagamenti elettronici tramite il social network e gli strumenti ad esso connessi, vale a dire Whatsapp e Instagram (di proprietà di Facebook).

Per chi non lo sapesse, una stablecoin è una moneta basata su blockchain ma non volatile che manterrà le sue quotazioni quasi fissate e in linea con l’andamento del dollaro. L’obiettivo di questo progetto è quello di stabilire il più grande sistema di pagamenti alternativo al sistema bancario, consentendo agli utenti di scambiare denaro direttamente su Facebook con commissioni molto basse. Il costo dell’aperitivo potrebbe essere diviso, ma potremmo anche pagare le inserzioni pubblicitarie o comprare cose dal marketplace.

L’avvio di Libra è previsto nel 2020 e c’è grande attesa per capirne il funzionamento e se la monetizzazione potrà riguardare anche singoli utenti privati, un po’ come già avviene per chi pubblica contenuti su Youtube. Tuttavia, sta montando dello scetticismo sull’effettivo funzionamento, come dimostra un repentino cambio di rotta di questi giorni che vi andiamo a raccontare.

A quanto si apprende dalle note di agenzia, l’ostracismo dei governi tra cui lo stesso Congresso americano, ha spinto importanti partner del progetto come Mastercard e Visa a dichiararsi fuori ed è per questo che Mark Zuckerberg ha subito virato su altro.

La visionaria idea di una criptovaluta di Facebook è già svanita?

Facebook Pay sarà alternativo a Libra?

Mentre l’avvio di Libra sta conoscendo delle battute d’arresto a causa dell’addio di importanti partner nel progetto, il social network prende le contromisure e annuncia il lancio immediato di Facebook Pay, che sarà disponibile già da questa settimana negli Stati Uniti. Al momento, Facebook Pay sarà attivo solo su Messenger, ma gli sviluppatori sperano di implementarlo al più presto su Instagram e Whatsapp.

L’idea originaria di Mark Zuckerberg, infatti, è quella di avere un servizio di messaggistica unico.

Facebook Pay funziona grazie all’accordo siglato con le principali carte di credito e di debito, oltre che a un gigante dei pagamenti digitali come Paypal. Grazie a questo sistema, sarà possibile avviare raccolte di fondi in stile crowdfunding, pagare gli acquisti in-game di app e videogiochi, biglietti di concerti e generico scambio di denaro tra persone.

Ecco come dovrebbe apparire la schermata di pagamento di Pay, il nuovo servizio che Facebook sta per lanciare in tutto il mondo

Cosa stanno studiando gli altri social?

Ci si chiede se a questo punto il progetto Libra verrà sposato dai principali social network andando a creare un sistema unico di pagamenti o, come più probabile, ogni social network si doterà del suo sistema andando poi ad usare degli exchange per convertire le criptovalute. La pensa così Jack Dorsey, CEO di Twitter, il quale in un’intervista ha negato la possibilità che Twitter possa adottare Libra. L’azienda, infatti, sta investendo in CoinList.

Anche Google sta studiando la sua moneta, a cui attribuiamo per il momento il nome provvisorio di Google Coin e si dice la stessa cosa di Amazon, che dopo aver rilevato la piattaforma Twitch, ha automaticamente messo le mani su Refereum, una criptovaluta che è alla base della remunerazione dei giochi online.

Pertanto, siamo solo all’inizio di una guerra che si annuncia ricca di colpi di scena, essendo una fetta di mercato davvero significativa. Google ha tentato per la prima volta di coinvolgere Vitalik Buterin, fondatore di Ethereum, una delle criptovalute più liquide del sistema, ma il tentativo è stato fallito.