Il 2020 Sarà un Anno Positivo per il Bitcoin?

Alla fine dell’anno, è opportuno fare un bilancio su quelle che sono state le performance sulle asset class. Inevitabile, a questo punto, non andare a vedere come si è comportato il Bitcoin, fratello maggiore di tutte le criptovalute.

In più, ci sembra altrettanto saggio andare a fare una stima preliminare di quello che potrà essere il suo andamento nel corso del 2020.

Come è ovvio, non abbiamo il potere di indovinare quale sarà, nel dettaglio, la performance del Bitcoin, altrimenti non sarei qui a scrivere ma sarei a godermi il mio cocktail all’ombra di qualche paradiso tropicale! Quello che possiamo fare è, invece, partire da avvenimenti concreti e concentrarci su di essi, al fine di provare a comprendere quale potranno essere gli scenari futuri per questo strumento finanziario.

John McAfee, titolare dell’omonima azienda di software che commercializza antivirus, è uno dei cripto entusiasti più conosciuti. Al punto da giocarsi qualcosa di molto prezioso.

Mancano solo 3 milioni di Bitcoin da estrarre

Quando l’anonimo fondatore, conosciuto con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto, stabilì che il numero massimo di Bitcoin che poteva essere minato era di 21 milioni di unità, probabilmente nemmeno lui si aspettava che il mining sarebbe diventato un fenomeno di massa e che sarebbero sorte delle centrali in grado di soddisfare la richiesta, sempre più ardua, di risolvere l’algoritmo alla base del mining.

In realtà, però, bisogna fare attenzione ad un concetto sottile ma che cambia molto il quadro: molti utenti stanno facendo passare l’idea che i Bitcoin diventeranno rari e che, appunto per questo, il loro prezzo sarà destinato automaticamente a salire.

Il punto è invece un altro: i Bitcoin non saranno rari, ma scarsi. Non sarà difficile, come nel caso di un oggetto raro, andarlo a trovare sul mercato.

Un altro motivo di equivoci è il fatto che un sistema basato in questo modo possa essere di tipo deflattivo in quanto l’offerta monetaria di Bitcoin sarebbe fissa. E, invece, non è così perché l’emissione di nuovi Bitcoin non è fissa ma è limitata ed è regolata e subisce modifiche nel tempo.

Nel 2020 ci sarà un nuovo halving

L’halving, tradotto alla lettera, significa dimezzamento e riguarda la ricompensa in Bitcoin che i miners ricevono quando completano un blocco. Se attualmente questa ricompensa è di 12,5 Bitcoin, con l’halving sarà ovviamente di 6,5.

Se, da una parte, statisticamente abbiamo sempre osservato che quando c’è un halving il prezzo del Bitcoin è sempre salito, dobbiamo però mettere in guardia dal fatto che la questione della ricompensa non è incentrata solo dal premio pagato al minatore.

Nel grafico, si nota come nello spazio temporale immediatamente precedente ad un halving il prezzo del Bitcoin è sempre salito. Sarà così anche questa volta?

Quello che accadrà è che, per continuare a minare, il corrispettivo perso dalla ricompensa sarà tradotto in maggiori commissioni che gli utenti pagano per fare trading di bitcoin.

A conti fatti, il minatore riceverà un premio in bitcoin nuovi più la parte restante di bitcoin pari a zero.

Quando, poi, halving successivi ridurranno progressivamente il premio corrisposto tale da farlo arrivare a zero, il minatore riceverà un premio che sarà formato esclusivamente dalle commissioni degli utenti.

Il frazionamento di Bitcoin

A mettere a tacere le voci sulla rarità di Bitcoin ci pensò, a suo tempo, lo stesso Satoshi Nakamoto che, in caso di deflazione importante, affermò che il Bitcoin avrebbe avuto fino a otto cifre decimali, per cui sarà possibile scambiarsi anche piccole porzioni di Bitcoin. La più piccola parte, corrispondente a 0,00000001 bitcoin, prende il nome di 1 satoshi ed è, naturalmente, un doveroso omaggio all’inventore del Bitcoin.

Non è finita qui però: il sistema è stato già pensato per fare transazioni anche di frazioni di satoshi e basterà fare una modifica al codice (il fork) per effettuare transazioni di quelli che ad oggi sono conosciuti con il nome di sub-satoshi.

Quest’ultima considerazione ci permette di spendere parole di elogio per il fondatore del Bitcoin: è riuscito, infatti, a creare un sistema basato su una moneta dalle caratteristiche di scarsità molto simili a quelle dell’oro e della sua relativa estrazione ma, al tempo stesso, è anche simile a una valuta fiat, con la differenza che si farà ricorso al frazionamento dei Bitcoin e non a stampare nuova moneta, che produce l’effetto di una svalutazione.