Tesla, Elon Musk e il Ninja Marketing

Chiariamoci subito: Elon Musk è un visionario e come tutti i geni che si rispettino, l’altra faccia della medaglia è che ci si aspetta sempre della sregolatezza.

Negli ultimi anni, però, come ha avuto modo di spiegare lui stesso, si sono susseguite dichiarazioni e idee sempre più strampalate che faticano a trovare spazio nella realtà. Come se, si volesse coprire gli errori della cattiva gestione di Tesla, del ritardo della consegna degli ordinativi, con altro materiale con cui fa parlare di sé e mantenere alta l’attenzione degli investitori sul titolo.

Il titolo Tesla, a partire dalla sua quotazione al Nasdaq, è stato sempre al centro di speculazioni, sia al rialzo che al ribasso, senza mai mettere d’accordo: è l’investimento della vita o un flop colossale?

Notizia di pochi giorni fa, con un video subito diventato virale, è la presentazione del Cybertruck, il nuovo pick-up di Tesla che sembra una creazione di Philip K. Dick più che un’automobile da immettere sul mercato.

Tutte le “scivolate” di Elon Musk che però generano profitto: it’s ninja marketing, baby!

Dicevamo, durante la presentazione avvenuta pochi giorni fa del nuovo modello di pick-up, Elon Musk è sul palco insieme al suo lead designer. Il CEO di Tesla descrive questa nuova vettura come capace di resistere a qualsiasi urto e, per dimostrarlo, invita lo stesso designer a scagliare una palla di metallo contro il vetro infrangibile. Lui esegue e il vetro si rompe! Poi, non contento, esegue un lancio su un altro vetro… rotto anche quello!

La presentazione di Cybertruck può definirsi davvero un autogol o piuttosto è un sofisticato Ninja Marketing? Le ordinazioni spingerebbero per la seconda ipotesi…

Risultato: al termine della presentazione, il titolo perdeva il 6%! Tuttavia, come è emerso dai giorni successivi, gli americani sembrano aver apprezzato questo nuovo modello e gli ordinativi sarebbero già oltre 150.000. La notizia, ha da subito fatto rimbalzare il titolo in territorio positivo.

Elon Musk, dunque, sa che facendo parlare di sé  riuscirà sempre a stupire e a catturare l’attenzione su quello che fa. Magari non tutto quello che fa è davvero così innovativo o praticamente realizzabile, ma il suo intento è ben altro.

C’è chi lo accusa di aggiotaggio, che è un reato che in America che viene perseguito in maniera piuttosto seria. Qualche indizio, c’è: staremo a vedere cosa ne pensa la SEC, che ha aperto un fascicolo d’indagine sull’argomento.

Negli ultimi anni ha fatto molto discutere l’atteggiamento di Elon Musk, che si è mostrato in diretta televisiva a fumare marijuana e dichiarando di avere problemi di salute dovuti all’insonnia che lo costringe a prendere farmaci. Anche se fosse stata una dichiarazione sincera e spontanea, un investitore non può reagire bene di fronte a un CEO d’azienda che fa tali dichiarazioni.

Le immagini di quando Elon Musk fumò marijuana in diretta TV. Naturalmente, si trovava in uno degli Stati in cui l’uso ricreativo è legale

In un’altra occasione, invece, ha scritto un tweet in cui minacciava di ritirare il titolo Tesla dal mercato, comprando tutte le azioni presenti nei portafogli a 420$. Un tweet veramente infelice, perché il prezzo in quel momento era molto più basso. Qualcuno deve averglielo fatto notare, se non ci ha pensato lui stesso, e il tweet è stato ben presto rimosso.

Gli utili stentano a decollare e c’è l’ombra della concorrenza

Dal punto di vista dei conti, ancora non ci siamo. Tesla sconta delle aspettative che, concretamente, non si sono mai realizzate. L’ultimo anno solare è stato uno dei più positivi per il titolo, favorito anche da una congiuntura economica in cui sta salendo praticamente qualsiasi titolo azionario. Questo significa che è un titolo da prendere con le pinze. Non si può dire che sia un flop, ma siamo ben lontani da poter dire che sia un investimento proficuo.

La concorrenza sempre più agguerrita in tema di automobili elettriche, inoltre, ci induce alla prudenza. Ford, Toyota, Volkswagen sono già pronte ma, soprattutto, stanno arrivando novità dalla Cina, che si appresta a diventare detentore del 50% del mercato.

L’impressione è che chi vuole acquistare azioni Tesla debba farlo con la piena consapevolezza che si tratta di una scommessa piuttosto speculativa, perciò dovrà metterci pochi soldi.