Le criptovalute non possono più essere considerate come un fenomeno di nicchia, ma fanno parte anche loro di quegli asset-class che dovrebbero essere presenti in un portafoglio d’investimento.
Il tema è oggetto continuo di dibattito: da una parte, i cosiddetti cripto-scettici negano sulla possibilità che queste risorse possano diventare in futuro l’oggetto in grado di sostituire le valute tradizionali e di soppiantare qualsiasi meccanismo di intermediazione attraverso la blockchain; dall’altra, i cripto-entusiasti non fanno altro che tessere lodi su questa tecnologia in grado di contrastare il potere esercitato da banche e sovranità degli Stati membri.
Premesso che non voglio parteggiare per nessuna di queste fazioni, mi sembra interessante approfondire invece quelle che sono le altcoin con le più alte potenziali di rendimento, da qui al prossimo anno. Naturalmente, data l’elevata volatilità di questi strumenti finanziari, sappiate ponderare la percentuale di investimento da dedicare a questi asset, che di norma non dovrebbe superare il 2% del vostro capitale.
Per altcoin, se qualcuno non dovesse saperlo, si intendono quelle criptovalute alternative al Bitcoin, considerato il padre o fratello maggiore di tutte le criptovalute. Le altcoin possono differire per caratteristiche rispetto al Bitcoin, per il semplice fatto di essere state progettate molto dopo e quindi potrebbero rivelarsi anche molto più efficaci in futuro dell’attuale prima criptovaluta per capitalizzazione.
1) Stellar
Dopo essere stato a lungo penalizzato dal mercato, Stellar sembra vicino ad una svolta. In particolare, sta beneficiando del token burn, una mossa che è possibile grazie al fatto che Stellar, diversamente dal 98% delle altre criptovalute, non viene minato. Con il token burn, quindi, andando a “bruciare” i token in eccesso che non si è riuscito a piazzare sul mercato, si va a creare una riduzione dell’offerta e il prezzo, almeno nel breve, sarà destinato a salire.
Ricordiamo che la motivazione principale dell’utilizzo del progetto Stellar è che offre le stesse condizioni delle transazioni bancarie, ma a velocità e prezzi di commissioni sensibilmente inferiori.
2) Monero
Graficamente, Monero sembra aver trovato un ottimo supporto in area 50 dollari, pertanto si consiglia un acquisto ogni qual volta che il prezzo batterà in quell’area. Questa criptovaluta si caratterizza per essere estremamente rispettosa della privacy degli utilizzatori, al punto da essere considerata la preferita per chi si addentra nel Deep Web.
Monero è inoltre un token completamente decentralizzato e altamente scalabile.
3) Basic Attention Token
Questa criptovaluta dal nome bizzarro è anch’essa balzata agli onori della cronaca solo di recente. Curiosamente, ha un padre fondatore davvero molto importante: si tratta di Brendan Eich, un informatico americano noto per aver creato il linguaggio Javascript. È evidente come già solo questo aspetto non lasci indifferenti gli investitori, visto che siamo abituati a vedere lanci di criptovalute protetti dall’anonimato. Lo stesso Bitcoin è stato inventato da tale Satoshi Nakamoto, uno pseudonimo che nasconde uno o più creatori diversi su cui comunque aleggia mistero.
Alla base del progetto Basic Attention Token, vi è l’idea di un marketplace decentralizzato in cui gli utenti vengono pagati per vedere gli annunci pubblicitari.
4) Tron
Criptovaluta altamente popolare nel mercato asiatico, pur non essendo la migliore moneta dal punto di vista dell’innovazione tecnologica può beneficiare di un effetto scia, nel caso in cui il suo progetto diventasse molto popolare. L’idea è curiosa perché mira a costituire in tutto il mondo un sistema di intrattenimento, in cui gli utenti che caricano contenuti possono essere pagati appunto in Tron. Questi contenuti possono essere filmati, giochi, applicazioni. Il fatto di essere un progetto dalla natura decentralizzata può rivelarsi vincente, per il semplice fatto che in Cina, per esempio, i principali social network sono oscurati dal regime.
5) Cosmos
Concludiamo con la criptovaluta di più recente sottoscrizione, essendo l’ICO avvenuta solo ad aprile 2017. Questa moneta digitale si contraddistingue per il fatto di essere alla base un network: in particolare, la definizione che gli è stata data è quella di essere una sorta di Internet delle blockchains. Capisco che la definizione potrebbe sembrare astrusa, ma il concetto è relativamente semplice: Cosmos è in grado di lavorare simultaneamente con più applicazioni o blockchain differenti.