Le Conseguenze della Brexit sugli Investimenti

Sono passati più di 3 anni dal referendum che ha sancito l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea. Un’uscita non ancora del tutto ufficiale, perché in questi anni si sono susseguiti governi, ritorsioni, voltafaccia, promesse mancate e tutto quello che la politica non sa farsi mancare quando si tratta di credibilità.

Oggi, siamo a un punto di svolta: al termine delle nuove elezioni politiche, i Conservatori hanno raggiunto una maggioranza tale nel Parlamento che possono presentarsi in Europa e discutere il deal che di fatto sancirà la Brexit.

In questo articolo intendiamo quindi occuparci di quali prospettive nell’immediato e nel lungo termine ci sono per gli investimenti e cosa cambia concretamente nella vita di tutti i giorni per i cittadini.

Sterlina forte, un problema per le importazioni!

La prima conseguenza che ha la vittoria del partito di Boris Johnson è quello che la Brexit accelera la forza della moneta. Gli investitori scontano il fatto che, con una politica imperialista, la valuta locale tende a rafforzarsi sensibilmente. Questo è un grosso problema per i britannici stessi, perché non essendo dotati di prodotti essenziali agricoli, saranno costretti ad importare tutto ad un prezzo sensibilmente maggiore perché, naturalmente, verranno reintrodotti i dazi doganali.

Ciò sarà ulteriormente accentuato dalla diminuzione di domanda che sarà inevitabile, visto che qualcuno si vedrà costretto a rinunciare ad importare dall’estero perché non più conveniente come un tempo. Certo, a conti fatti, questo sembrerebbe un clamoroso autogol.

Di contro, una moneta forte aumenta il potere d’acquisto all’estero. Quello che banalmente può accadere è che un’ondata di inglesi emigri in altri paesi dell’Unione Europea o altri più ospitali come quelli del Sud-Est asiatico, oppure può recarsi nella più vicina Irlanda. C’è anche una terza ipotesi non così fantasiosa: la Scozia. Secondo quanto si apprende, infatti, la Scozia sarebbe pronta alla secessione dal Regno Unito. Ci fu già un referendum 5 anni fa, dal quale uscì vincitore il NO ma, se si votasse di nuovo a breve, gli scenari potrebbero cambiare drasticamente.

La sterlina si sta rafforzando nel breve, ma nel lungo termine resta debole rispetto ai cambi principali

Il crollo del valore delle quotazioni immobiliari

Il danno peggiore lo ha ricevuto, senza dubbio, chi ha investito in Gran Bretagna e, in particolare, a Londra negli anni immediatamente precedenti: gli immobili per cui hanno dovuto stipulare un mutuo sono crollati di un valore ben più alto dell’importo del mutuo stesso, sino ad un punto che hanno preferito perdere la caparra e lasciare che l’immobile fosse rivelato dalle banche.

La Brexit stessa è stata poi anticipata da tutte quelle attività finanziarie presenti nella City e formate per lo più da stranieri: senza le dovute raccomandazioni su come andrà a finire la faccenda, sono stati redistribuiti in altre capitali europee.

Il risultato è che ci sono diverse aree della città di Londra con cantieri di nuove abitazioni ed uffici e non si capisce se verranno completati.

I prezzi delle case nel centro di Londra stanno scendendo

Patenti, lauree, tutto da rifare?

Molte persone si chiedono cosa succederà con le patenti di guida o i titoli di studio ottenuti in attesa di conoscere il risultato del “deal” tra Regno Unito ed Europa. Saranno utili o saranno inutili?

Così come è la sorte degli stranieri che sono in Inghilterra da meno di 5 anni ad essere a rischio: nel caso dovessero perdere il lavoro, senza un permesso di soggiorno sarebbero costretti a partire entro un massimo di 60 giorni.

La situazione, quindi, è piuttosto ingarbugliata e sarà nostro compito provare a fare chiarezza man mano che verranno resi noti gli accordi.

Cosa fare quindi?

La situazione della Brexit sarà più chiara dopo il 31 gennaio 2020, quando le trattative tra il Regno Unito ed l’Unione Europea saranno terminate. Tuttavia, è possibile che si verifichi un nuovo evento: la richiesta di ulteriori proroghe, come già accaduto negli ultimi tre anni, a causa del referendum Brexit del giugno 2016.

Nel frattempo, ulteriori elementi di crisi stanno emergendo: cosa succederà al confine tra Irlanda del Nord ed Irlanda per esempio? Per andare a Londra, anche solo da turista, servirà un visto? Speriamo di saperne di più, e al più presto, per potervi informare di quanto sta accadendo con tempismo.