Conto Deposito: Scopri a Chi È Indicato

Come abbiamo già più volte accennato nel corso dei nostri articoli, la caccia ai rendimenti finanziari sta diventando sempre più complicata.

Le politiche della Banca Centrale Europea (BCE) estremamente accomodanti, che si concretizzano nel massiccio acquisto di titoli di Stato, hanno di fatto azzerato le possibilità di guadagnare dal mercato obbligazionario che, specie nei prodotti a breve termine, è addirittura a tassi negativi.

In quest’articolo, vediamo una delle soluzioni meno remunerative dal punto di vista del ritorno economico, ma la più sicura: il conto deposito.

Come ottenere una rendita finanziaria?

Sostanzialmente, chi vuole ottenere un rendimento dal suo risparmio, considerando che non può tenere la liquidità ferma sul conto corrente ha sostanzialmente 3 soluzioni:

  • Investire nel mercato azionario
  • Comprare obbligazioni a lunghissimo termine
  • Aprire un conto deposito

La prima soluzione è quella più rischiosa ed è adatta solo a chi è in grado di accettare perdite ingenti, anche di buona parte del capitale investito. Va da sé che non può essere una soluzione ideale per tutti.

Per obbligazioni a lunghissimo termine, invece, intendiamo tipicamente quelle dai 30 anni in su. Anche qui, però, sussistono degli inconvenienti. Innanzitutto, il valore nominale delle obbligazioni più redditizie, è ben al di sopra di 100: questo rende impossibile l’investimento ai livelli attuali. Tradotto: attendere prego. Le obbligazioni meno redditizie, invece, hanno un valore nominale comunque superiore a 100, ma di poco, ma non rendono abbastanza da essere mantenute fino alla scadenza del prestito, perché bisogna tenere conto di quanto l’aumento del costo di vita inciderà da qui a 20/30 anni. Pertanto, con alcuni distinguo di cui mi riservo di parlarne in altre occasioni, anche questa ipotesi da scartare.

Nel 2017, il Tesoro italiano ha lanciato sul mercato un BTP a 50 anni, subito ribattezzato dagli addetti ai lavori “Matusalemme”

Ecco che quindi resta solo la terza opzione, quella dell’apertura di un conto deposito.

Il conto deposito non è un altro che un conto che permette di guadagnare un piccolo rendimento dalle somme che si tengono in Banca, a condizione che il denaro venga mantenuto vincolato sul conto, ovvero non può essere prelevato fino al verificarsi di determinate condizioni.

Una soluzione a rischio zero

Quella del conto deposito è l’unica soluzione per ottenere una rendita garantita e a rischio zero per i propri risparmi. Naturalmente, non stiamo parlando di cifre elevate, ma se hai seguito i capitoli precedenti avrai intuito come di questi tempi è meglio accontentarsi.

Il vantaggio di aprire un conto deposito è quello di vedersi riconosciuta una maturazione di interessi attivi dopo relativamente poco tempo: per questo è da preferire alle obbligazioni che necessitano tempi ben più dilatati per la remunerazione.

Il conto deposito può essere suddiviso in due categorie:

  • Vincolato, in cui le somme versate nel conto non possono essere prelevate, altrimenti il sottoscrittore dovrà versare una penale. Hanno un tasso di rendimento più alto;
  • Non vincolato, è invece un conto deposito più flessibile in cui il sottoscrittore non è obbligato a mantenere il denaro fino alla scadenza ma, ovviamente, hanno un tasso di rendimento più basso rispetto al conto deposito vincolato.

Il conto deposito, quindi, è un conto corrente dove si può solo versare denaro e ritirarlo, una volta che saranno soddisfatte le condizioni di ingaggio. Perciò, il conto deposito può esistere solo in parallelo ad un altro conto corrente classico con il quale effettuare tutte le operazioni bancarie.

Attenti alle tasse

Come tutte le rendite di natura finanziaria, anche i rendimenti del conto deposito sono soggetti al pagamento del 26% di capital gain.

Non finisce qui: per ogni conto va applicato un bollo annuale pari allo 0,2% della somma versata. Esempio: ipotizzando di versare 50000€ e vincolarli a 5 anni, al rendimento ottenuto dal conto deposito secondo le condizioni stabilite dal contratto, andranno sottratti il 26% di tasse più le spese dei bolli (lo 0,2% annuale per 5 anni, ovvero l’1% del totale, 500€).

Risulta evidente come il conto deposito sia maggiormente indicato a soggetti dal profilo di rischio molto basso. Per concludere, segnaliamo come, in base alle normative comunitarie, le somme versate sono garantite fino a 100000€ dal Fondo Interbancario perciò, chi volesse depositare una somma maggiore di questa cifra, dovrà scegliere più conti depositi o, eventualmente, coprirsi con una polizza assicurativa.