Abbiamo iniziato il 2020 con una notizia che avremmo evitato. Una serie di incendi sta devastando la parte sud-orientale dell’Australia, danneggiando la flora e la fauna locale.
La situazione è ancora più difficile a causa del fatto che da mesi non piove e le temperature continuano a superare i 40 gradi centigradi.
In quest’articolo, dunque, faremo il punto su questa incresciosa situazione e daremo quelle informazioni utili necessarie a chi volesse contribuire alla ricostruzione e a tentare di fermare quello che è uno dei disastri ambientali peggiori di questo secolo.
Tutti i boschi australiani stanno andando a fuoco
L’Australia è un’isola particolarmente esposta al clima tropicale dell’emisfero Australe, essendo compresa interamente nella parte di sfera conosciuta come Tropico del Capricorno.
Se si guarda la cartina dell’Australia, si noterà come tutta la costa sud-est, comprese le zone limitrofe a grandi città come Sydney e Brisbane sta andando a fuoco.
Uno dei problemi più grandi che si sta cercando di affrontare è il fatto che gli incendi si propagano molto velocemente, inscenando una catena degli eventi terribile.
Secondo le stime più recenti, pare che siano andati a fuoco oltre 10 milioni di ettari di suolo australiano, una cifra che imbarazza anche i più recenti e altrettanto gravi incendi in California e in Amazzonia, che devono essere considerati di un’entità 10 volte inferiore a questa.
Le temperature record e il fumo degli incendi aggravano la situazione
L’Australia è letteralmente un forno, in quanto in quest’ultimo periodo le temperature stanno viaggiando costantemente sopra i 40 gradi. Ciò è allarmante considerando che i mesi di gennaio e febbraio sono quelli in cui si dovrebbe avere il picco delle temperature.
Con un’ondata di caldo così terrificante, non è difficile pensare che la situazione per la salute umana è realmente in pericolo.
Questa situazione ha già fatto miliardi di vittime tra animali (canguri, ornitornichi e koala, che rischiano l’estinzione in quanto un terzo dell’intera popolazione del New South Wales è rimasto ucciso) e alberi andati letteralmente in fumo per sempre. In più, si contano, solo in un bilancio provvisorio 25 persone rimaste uccise e 2000 abitazioni che sono andate a fuoco, costringendo gli abitanti a sfollare.
Se ciò non bastasse, è chiaro come al calore delle temperature si aggiunge la tossicità del fumo propagato dagli incendi che contendi gas tossici come il monossido di carbonio e altre particelle che, se inalate in grandi quantità, possono provocare gravi danni all’apparato respiratorio e ad altri organi del corpo umano.
Cosa si sta facendo e cosa si può fare
Naturalmente, per risolvere questa situazione, l’Australia si sta attivando e oltre 3000 tra pompieri e volontari stanno lavorando giorno e notte per cercare di spegnere gli incendi.
Anche altre nazioni hanno deciso di dare il contribuito, inviando nuovi vigili del fuoco per contribuire a spegnere le fiamme.
Tutto il mondo si sta dimostrando interessato alle vicende australiane. Tanto è vero che non si contano le raccolte fondi istituite per ripopolare l’Australia nuovamente di alberi e di animali e cercare di restituirle la bellezza andata perduta.
In particolare, il WWF ha lanciato un appello per una raccolta fondi che servirà a sostenere quello che è a tutti gli effetti un piano di emergenza per la cura della fauna e per cercare di ripristinare l’habitat delle foreste una volta che gli incendi, si spera, si estingueranno. Si tratta di una causa molto seria che, come abbiamo detto, avrà un ruolo decisivo per salvare il koala dall’estinzione. Chi volesse ottenere maggiori informazioni su come donare, può farlo qui.
Il destino di questa terra, così lontana, dovrebbe farci riflettere sulla questione dei cambiamenti climatici e, forse, a cambiare qualche piccola abitudine che rende più favorevole l’aumentare della temperatura sul globo terrestre.