Perché il Rendimento dei Bond Italiani è il Più Alto di Tutta l’ Euro-Zona?

Fa molto discutere, in questi giorni, una vicenda del tutto particolare, di cui protagonista (suo malgrado) sono già i disastrati conti pubblici italiani.

Durante la scorsa settimana, il rendimento decennale del Bond greco è sceso a circa l’1,3%. Perché parlo di Grecia? Perché, come dovreste sapere, la crisi economica greca che colpì il paese nel 2009 fu talmente grave al punto che si rischiò in maniera pesante la bancarotta.

Venne appurato che la Grecia aveva falsificato per anni i conti pubblici, per permettersi di poter entrare nell’Euro. A causa di questa situazione, i bond vennero declassati a spazzatura e si entrò in un default tecnico, che è stato scongiurato solo da prestiti da parte dell’Unione Europea e dall’attuazione, da parte del governo greco, di sanguinose tasse, tagli alla spesa pubblica con annessi licenziamenti. Una politica che ha lacerato il Paese, montando tensione sociale, ma che ha permesso alla Grecia di uscire da una bancarotta ormai data da certa.

Perché i Bond italiani sono così appetibili?

L’Italia ha ereditato, e continua a contribuire con ogni suo governo, un debito pubblico che si fa sempre più ingente. C’è, però, un ulteriore problema: gli interessi sul debito.

In passato, abbiamo visto come più fattori possono contribuire a far aumentare gli interessi sul debito. Generalmente, si pensa come l’aumento degli interessi sul debito possa essere ascritto alla capacità o meno di un Paese di ripagare quel debito.

Vediamo quali sono i motivi principali dell’innalzamento recente del rendimento dei Bond italiani:

  1. Incertezza politica: in Italia si susseguono governi su governi e si è in campagna elettorale perenne. Ogni stagione politica è caratterizzata dall’aumento della spesa pubblica ai fini di ottenere consenso nell’elettorato. La finanza lo sa e si comporta di conseguenza.
  2. Speculazione: la maggior parte dei Bond, a causa dell’acquisto da parte della BCE, rende negativo. Avete capito bene: se prestate soldi alla Germania, per esempio, essa ve ne restituirà meno. È evidente, quindi, che gli investitori sono alla ricerca ossessiva di rendimenti e li trovano nell’Italia, che in questo momento è anche vittima sacrificale di questa situazione.
  3. Rapporto rischio-rendimento allettante: ci sono Paesi che offrono rendimenti ben più alti di quello italiano. Ma c’è un problema: non sono sotto l’ombrello protettivo della BCE, non sono nell’Euro e contemplano un rischio default non trascurabile. Queste 3 condizioni, invece, assicurano agli investitori una remunerazione pressoché certa. Se poi le cose dovessero peggiorare come in Grecia, beh, si metteranno purtroppo le tasche nelle mani degli italiani, come ci insegna la storia.
Carlo Cottarelli, Direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici italiani, professore di economia, è uno dei massimi esperti in materia

Sono fondati i timori sul rialzo dello Spread?

Nel corso degli ultimi anni, lo Spread, ovvero il differenziale di rendimento tra il decennale tedesco (Bund) e l’analogo italiano (BTP), è stato molto più alto dei livelli attuali (160 al momento della stesura dell’articolo). Tuttavia, ci sono degli elementi che destano preoccupazioni.

Innanzitutto, lo Spread sta salendo in un momento in cui il rendimento del Bund tedesco sta salendo anch’esso (pur restando negativo, è passato da un minimo di -0,75% al -0,25% attuale).

Questo ci invita a fare una riflessione: se lo spread sale quando il rendimento del Bund sale, cosa potrebbe accadere se il rendimento del Bund dovesse tornare a scendere? È vero che potrebbe, congiuntamente, scendere anche il rendimento del BTP, ma l’esperienza ci dice il contrario.

Per il momento, lo spread non è su valori allarmanti, ma è evidente che ci si debba preoccupare per tempo, ossia prima che potenzialmente diventi un pericolo. Ricordiamo che valori elevati di spread corrispondono all’aumentare dell’interesse sul debito, che corrispondono quindi alla revisione dei conti dello Stato. Alcune misure di incentivi o di aiuti alle famiglie possono saltare perché mancherebbero i fondi. In più, se dovessero arrivare anche aumenti del tasso Euribor, potrebbero aumentare anche i mutui stipulati a tasso variabile o, in ogni caso, le banche imporrebbero una stretta per erogarne di nuovi.

Nel recente passato italiano, abbiamo sperimentato direttamente le conseguenze dell’austerità, l’insieme di misure urgenti necessarie per combattere l’aumento dell’indebitamento: nuove tasse, ritardi nelle pensioni e scarsità di nuovi posti di lavoro. Tuttavia, sembra che nessuno abbia appreso la lezione.